user_mobilelogo

A. J. Mitar

ajmitarauthor.jpg

Perché scrivo?

Ve lo siete mai chiesti?

Cosa vi spinge a dedicare gran parte del vostro tempo alla creazione letteraria? Perché raggiungete l'estasi nel vedere la vostra opera completa, e soprattutto acclamata (almeno da amici e parenti)?

Ho provato ad analizzare i suddetti quesiti e vorrei spiegare con sincerità e anticonformismo le ragioni che mi spingono a praticare questa nobile arte creativa.

Mi piace pensare che lo scrittore sia dotato di una certa attitudine emotiva. Egli ha una spiccata capacità di distinguere le sfumature. Desidera mostrare le cose così come sono, di scoprire la verità dei fatti e di registrarla a uso dei posteri (impulso storico). Vuole svelare un mondo traboccante di menzogne. Allora perché non denunciarne qualcuna? Magari semplicemente un fatto che ritiene degno d'attenzione. In fondo, la maggior parte degli argomenti preferiti da uno scrittore sono determinati dalla sua formazione, dall'epoca in cui vive. Quelle tumultuose e rivoluzionarie come la nostra sono un'immensa fonte d'ispirazione.

Nessun libro è genuinamente libero da influenze politiche: l'opinione che l'arte non debba aver niente a che fare con la politica è di per sé una posizione politica. La parola “politico” va intesa nell'accezione più ampia possibile (scopo politico).

A questo punto potreste obiettare: “Allora hai l'indole del giornalista?”

No, confesso che non potrei mai scrivere un articolo di giornale se ciò non fosse anche un'esperienza estetica. Infatti, l'entusiasmo estetico, la percezione della bellezza nel mondo esterno, nella fattispecie, delle parole nella loro giusta disposizione, è uno degli impulsi che spinge lo scrittore a creare. Il senso estetico potrebbe essere considerato flebile per qualcuno, ma lo scrittore gode con l'impatto di un suono contro un altro, quando percepisce la solidità di una buona prosa o il ritmo di un buon racconto.

Il desiderio di essere chiaccherato, magari ricordato dopo la morte, di prendersi la propria rivincita. Connubio tra vanità e semplice egoismo, altri impulsi potentissimi. Credo sia ipocrita disconoscere queste ultime ragioni.

Gli scrittori sono una minoranza della popolazione dotata e volitiva, determinata a vivere la propria vita per intero. Invece, la grande massa, dopo i trent'anni abbandona quasi del tutto il senso stesso dell'individuo, e vive principalmente per gli altri, o è oppressa dalle fatiche del lavoro. Lo scrittore no, c'è poco altruismo in lui. La maggior parte sono egocentrici e vanitosi, sebbene poco interessati al denaro.

Gli scrittori dividono queste caratteristiche con scienziati, artisti, politici impegnati, quindi con il meglio dell'umanità.

Lasciando da parte il “vile denaro” l'impulso dello scrittore è dovuto principalmente a queste ragioni.

   Un mio grande amico, cultore degli sci-fi movies e possessore di una seria collezione di film di fantascienza mi ha posto il problema della classificazione e suddivisione del suo immenso patrimonio; un sogno poterlo suddividere in sottogeneri e filoni fantascientifici, magari con connotazioni dai profili netti e definiti. In effetti, ogni volta che viene pubblicata una nuova opera sci-fi, che sia narrativa, o si tratti di film mi pongo sempre la stessa domanda: 

"A quale sottogenere fantascientifico appartiene?"

Vi propongo un decalogo composto da undici "leggi". Non sono principi per scrivere il romanzo perfetto, ma una serie di regole ferree per abituarsi a scrivere con metodo, disciplina e regolarità. È il programma che negli anni 1932-33 si diede lo scrittore Henry Miller (1891-1980). Potete trarre ispirazione per disciplinare il vostro lavoro di scrittura.

  1. Prima pensa a scrivere, sempre. La pittura, la musica, gli amici, il cinema, tutte queste cose vengono dopo;
  2. Ignora pure il programma, se vuoi... ma torna a seguirlo il giorno dopo. Concentrati. Seleziona. Escludi;
  3. Non perdere lo spirito! Vedi gente, va' in giro, bevi, se ti va di farlo;
  4. Quando non riesci a creare, non puoi lavorare;
  5. Non essere nervoso. Lavora con calma, allegria e spregiudicatezza a ciò che hai per le mani;
  6. Lavora a una cosa per volta;
  7. Non iniziare nuovi libri, non aggiungere altro a "Primavera nera";
  8. Lavora secondo il programma e non secondo l'umore. Fermati al momento stabilito;
  9. Concretizza qualcosa tutti i giorni, invece di aggiungere nuovi stimoli;
  10. Non sei un cavallo da soma! Lavora solo se lo fai volentieri;
  11. Dimentica i libri che vorresti scrivere. Pensa solo al libro che stai scrivendo adesso;

 Henry Miller

Nel "bel paese" la fantascienza ha fatto la sua comparsa in tempi abbastanza recenti, forse da sessant'anni. Durante i primi 267 numeri di "Urania" vennero pubblicati solo sette autori italiani, dei quali quattro sotto pseudonimo. Il primo italiano che appare nella collana fu Franco Enna con "L’astro lebbroso" nel n. 73 del marzo 1955 e si dovettero attendere ben trentacinque anni per vedere un altro nome italiano in copertina: Vittorio Catani, "Gli universi di Moras" (n. 1120 del 1989).

eBook

   copertina Astralis italiana   

Microracconti

da leggere tutti in un fiato (free)

Libri cartacei

li trovi in formato cartaceo

Ebook

in formato elettronico (ebook)

Dettagli contatto

A.J. Mitar

Email: info@ajmitar.com

Web: www.ajmitar.com

 

Questo sito utilizza cookie tecnici, propri e di terze parti

Proseguendo la navigazione del sito o confermando tramite il tasto "OK" ne accetti l'utilizzo. Se vuoi saperne di più e leggere come disabilitarne l'uso seleziona il bottone "INFO".